Non c’è niente di più importante di prenderci cura di noi stessi,
solo così ci possiamo prendere cura di chi amiamo.

Chi è il caregiver?

Il termine inglese «caregiver» indica la “persona che assiste e si prende cura di specifici soggetti”.
Il suo profilo è stato delineato e riconosciuto dalla legge italiana nel 2018 (Legge n. 205 del 2017, articolo 1, commi 254-256). Secondo i dati ISTAT del 2019, il totale dei caregivers familiari che ha fornito cure ed assistenza almeno una volta alla settimana a membri della propria famiglia ammonta complessivamente a oltre 7 milioni di persone –
in prevalenza appartenenti alla popolazione femminile (il 60% del totale) – su un totale di circa 8 milioni di caregivers (coloro che dichiarano di aver fornito assistenza, non necessariamente ad un familiare).
Essere caregiver ha un notevole impatto sulla qualità della vita e sulla salute ed è comune, indipendentemente da età, genere ed etnia, non riuscire a riposare bene, avere abitudini alimentari non salutari, non riuscire a ritagliarsi del tempo da dedicare all’attività fisica e alla cura di sé.

 

Dimensione Sollievo vi è vicino e intende offrirvi una guida con alcuni suggerimenti per vivere al meglio questa condizione.

Non hai il potere di cancellare la malattia che affligge i tuoi cari, ma puoi fare la differenza prendendoti cura di te per riuscire ad esserci al meglio.

  • Rifletti sulle attività che ti fanno sentire bene e alleviano il tuo stress, valuta quelle più congrue con la tua giornata e ritagliati anche solo 10 minuti ogni giorno per fare una camminata, bere un caffè con un/una amico/a, cucinare, dipingere, leggere.
  • Ritaglia momenti da dedicare all’attività fisica: migliorerai resistenza, equilibrio, forza e flessibilità e riuscirai ad occuparti meglio di chi ami. Potresti anche coinvolgere la persona di cui ti prendi cura in esercizi di stretching, mobilità o in una passeggiata.

Prediligi frasi positive, concentrati su quello che hai fatto e puoi fare anziché puntare l’attenzione verso ciò che manca, che non puoi fare, né controllare.

Prendersi cura di una persona è senza dubbio fonte di preoccupazioni e stress, ma è il modo in cui si reagisce allo stress a fare la differenza.

  • Presta attenzione a segnali come irritabilità, sonno disturbato, difficoltà di concentrazione e di memoria.
    Queste condizioni non vanno sopportate, ma affrontate nel modo migliore: chiedi consiglio al tuo medico.
  • Chiediti quali aspetti del tuo prestare assistenza incrementano maggiormente il tuo livello di stress.
    Ti senti sopraffatta/o dall’ingente carico di cose a cui devi pensare e fare?
    Ti senti sola/o a gestire tutto e pensi di non ricevere il giusto supporto dalla tua famiglia?
    Temi di non essere all’altezza del tuo ruolo?
  • Identifica i maggiori problemi che riscontri nel tuo ruolo
  • Fai una lista delle possibili soluzioni e strategie di intervento
  • Rivedi questa lista con persone di cui ti fidi (amici, famigliari e professionisti) e ascolta il loro punto di vista
  • Scegli una soluzione, sperimentala e valuta se funziona
  • Se non funziona, non arrenderti: non significa ripartire da zero, ma essere più vicino alla soluzione vincente
  • Sii aperto al dialogo e all’ascolto con le persone che ti circondano
  • Quando vuoi esprime come ti senti, non concentrarti su come ti fanno sentire gli altri ma concentrati su di te
    e riferisci i bisogni che incontri in prima persona
  • Non aspettare che siano gli altri ad accorgersi di quello che provi, ma comunicalo tu per prima/o
  • Parla chiaro e al diretto interessato
  • Non sarai sempre d’accordo con l’opinione altrui, ma ascoltala, cerca di capire e rispettala
  • Non pensare di essere un peso per gli altri
  • Accetta di non poter gestire tutto da sola/o
  • Considera le abilità e gli interessi delle persone che si sono proposte di aiutarti e chiedi loro un aiuto in quell’ambito oppure lascia loro la libertà di scegliere l’attività in cui rendersi utili
  • Valuta il momento migliore in cui chiedere aiuto
  • Metti in conto di poter ricevere una risposta esitante o un rifiuto: non significa che non vogliono aiutarti,
    ma che probabilmente in quel momento non sono disponibili o potrebbero esserlo in futuro

Tu sei importante e meriti la tua cura, ricordalo.