Il dolore cronico può portarci a perdere il contatto con noi stessi e può privarci della nostra autostima. Un obiettivo che abbia un senso, che sia sorretto da una buona motivazione, e che sia raggiungibile, ci aiuta a ritrovare la fiducia in noi stessi e in ciò che siamo. Perché? Perché quando fissiamo un obiettivo da raggiungere, che ci piace e che ci appartiene, diventiamo più tenaci e determinati, ricominciamo a credere in noi stessi e usiamo le nostre energie e la nostra creatività per raggiungere il nostro scopo e per superare le difficoltà che incontriamo sul nostro cammino. Se un obiettivo ci appartiene davvero, per raggiungerlo, diventiamo automaticamente predisposti a concentrarci, a pianificare e a eseguire compiti e strategie entro un termine che abbiamo prefissato e prestabilito.

Il tempo è la variabile che distingue gli obiettivi a breve termine, da quelli a medio e lungo termine. Quelli a breve termine, in particolare, sono dei mini-traguardi che possiamo raggiungere quotidianamente e che, step by step, ci permetteranno di riacquistare fiducia in noi e nelle nostre capacità. Ogni volta che conquistiamo un risultato dobbiamo sempre celebrarlo e dargli il giusto riconoscimento. Ma, soprattutto, dobbiamo ringraziare noi stessi perché ce l’abbiamo fatta.

Quando scegliamo i nostri obiettivi dobbiamo prestare molta attenzione alle sensazioni che ci provocano. Dobbiamo imparare a leggere le nostre emozioni, soprattutto quelle connesse al dolore, a riconoscerle, a dare loro un nome e a interagire con loro. Perché? Perché se le conosciamo non saranno più loro a dominarci ma saremo noi a riconoscerle e a farle diventare funzionali per il raggiungimento dei nostri scopi.

Darci un obiettivo è un’azione che compiamo sul piano del fare ma che si ripercuote sul piano dell’essere. Nel momento in cui ci crediamo e siamo motivati nel raggiungerlo, riusciamo a recuperare la nostra autostima e la fiducia nelle nostre capacità.

 

BIBLIOGRAFIA

  • Susan David; Agilità emotiva; non restare bloccato, accogli il cambiamento, Firenze; Giunti Editore; ed 2016.
  • Daniel Kaneman, Pensieri lenti pensieri veloci; Cles (TN) ; Arnoldo Mondadori Editore; ed 2013
  • Patrice Ras, L’arte di ascoltare; Lavis (TN), ed: il punto d’incontro, ed 2016