Gentilissimi,

in quest’ultima risposta ho deciso di porre l’attenzione su un tema da voi non espressamente verbalizzato: la frustrazione di vivere con il dolore cronico.

Come abbiamo già sottolineato in altre risposte, il dolore destabilizza a livello emotivo, e alcune di queste componenti possono peggiorare la percezione dolorifica. Chi soffre di dolore cronico può avere la sensazione di non essere ben curato, di essere trascurato, di non sentirsi realmente capito nella sofferenza e addirittura di non essere preso sul serio.

Questo senso di frustrazione in alcuni casi si può trasformare in vera e propria rabbia. Tale rabbia il più delle volte è repressa (la cosiddetta ruminazione); il problema è che se viene trattenuta troppo a lungo, può sfociare in veri e propri scoppi d’ira incontrollata, nei tempi e nei modi meno appropriati e spesso verso persone che non c’entrano nulla con la frustrazione di base. Manifestare tale aggressività genera facilmente sensi di colpa, peggiora l’auto-svalutazione, la depressione, l’ansia e quindi aggrava a sua volta il senso di frustrazione.

Come possiamo quindi interrompere questo circolo vizioso?

La cosa più importante è sicuramente riuscire ad esprimere le proprie emozioni negative; infatti è stato dimostrato che provare rabbia, senza poterne parlare, può aumentare la quantità di dolore percepito. Il dott. John Sarno, medico di fama internazionale per la cura del dolore alla schiena ha fatto un interessante esperimento: ad alcuni pazienti affetti da lombalgia ha dato il compito di risolvere un labirinto al pc, in realtà non veniva dato loro la possibilità di completarlo perché venivano bruscamente interrotti. Alla metà di questi pazienti è stato impedito di manifestare la propria frustrazione e rabbia nel non aver potuto completare il gioco. Cosa ha scoperto il Dott. Sarno? Che coloro che non avevano potuto esprimere tali sentimenti mostravano più alti livelli di tensione muscolare e dolore.

Quindi, pur sapendo che a volte può essere molto difficile gestire la frustrazione, è fondamentale non rimanere intrappolati nella paura del dolore. Per uscirne, è dunque necessario fare un passo alla volta. Oltre a seguire le indicazioni dei curanti, è quindi importante praticare attività fisica (che fa bene al corpo e alla mente), individuare tecniche, concordate proprio con il medico curante, che possono aiutare il rilassamento, e trovare degli spazi e modalità per poter esprimere le proprie emozioni in modo che la rabbia non abbia il sopravvento e che quindi possa peggiorare il dolore cronico.

 

Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.

Papa Giovanni XXIII

BIBLIOGRAFIA

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